San Vito al Torre ed i d’intorni nel tempo della Grande Guerra

2022.07.07. 07:00 :: GianfrancoSimonit

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San Vito al Torre, Nogaredo e Crauglio prima della Grande Guerra erano comuni del territorio austro-ungarico al confine con il Regno d’Italia. Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia caddero in mano italiana e dall’estate del 1915 per circa un anno il fronte isontino era a 10-15 km ad est dai comuni. Come a Mariano, a Medea, a Romans e a Versa anche in queste località c’erano diversi ospedali militari, dove venivano curati anche i soldati austro-ungarici feriti nelle battaglie dell’Isonzo. Molti sono morti qui. In base alla documentazione reperita potevano essere identificati 20 soldati austro-ungarici morti negli ospedali di San Vito al Torre.

 

 

Una cartolina spedita nel 1910 da San Vito al Torre, si nota la scritta a penna Litorale Austriaco Una cartolina spedita nel 1910 da San Vito al Torre, si nota la scritta a penna Litorale Austriaco

Sulla strada che da Nogaredo porta a Trivignano Udinese era posizionato il vecchio edificio di confine che oggi è diventato un albergo e ristorante.

 

Nogaredo confine vecchio Nogaredo confine vecchio

 

Nogaredo il vecchio confine oggi Nogaredo il vecchio confine oggi

Dal diario di don Andrea Balestrazzi nei pressi di questo luogo, 13 giugno 1915: “Si ripiglia la marcia; mi brucio dalla sete; non c’è che rosicchiare del pan secco ed il cannello della borraccia. .. Dove si va? … Non lo sa nemmeno il capitano. Ci ha fatto sempre sbagliare la strada…. Intanto il sole d’Italia brucia il cervello … Passaggio del Confine. Sono le due … là in fondo c’è il vecchio confine … vi arriviamo: campi di gelsi di qua e di là, un palazzo per la dogana … una pietra rovesciata: mi viene in mente Cesare al passaggio del Rubicone. Io più fortunato di lui passo senza levarmi le scarpe: quanta polvere! … Un tenente, un valoroso, sputa sdegnoso sul macigno rovesciato su cui si vede la scritta tedesca … E cosi siamo in terra redenta … Quanto sole, quanta polvere, quanto caldo. Poi rientriamo in Italia dopo aver bevuta l’acqua redenta a Visco, per finire a Villanova, misero paese di frontiera”.

 

don Andrea Balestrazzi in divisa della sanità 1915 don Andrea Balestrazzi in divisa della sanità 1915

Ad alcune centinaia di metri da questo palazzo, sull’argine del torrente Torre è ancora oggi presente una stele che segnalava il vecchio confine dell’Impero austroungarico con il Regno d’Italia.

 

Il sottotenente Lo Turco e il tenente Ferrari dell’esercito italiano accando all’antico confine austriaco a San Vito al Torre 1916 Il sottotenente Lo Turco e il tenente Ferrari dell’esercito italiano accando all’antico confine austriaco a San Vito al Torre 1916

 

Il cippo del vecchio confine oggi Il cippo del vecchio confine oggi

 

Particolare del cippo Particolare del cippo

Anche a San Vito al Torre, come nei paesi adiacenti, vennero installati degli ospedali militari da campo presso alcune ville padronali, per coprire le esigenze medico sanitarie del vicino fronte carsico.

 

San Vito al Torre nei primi decenni del 1900, in fondo a sinistra poco prima della chiesa verrà posizionato l'ospedale militare San Vito al Torre nei primi decenni del 1900, in fondo a sinistra poco prima della chiesa verrà posizionato l'ospedale militare

San Vito si trovava, oltretutto, lungo la strada principale che collegava il fronte del Carso con Palmanova, che era uno dei principali centri logistici militari italiani, sede di comandi e magazzini di ogni genere.

A San Vito al Torre erano stazionati i seguenti ospedali militari: da 50 letti, nr 73 novembre/dicembre 1915 a, nr 76 maggio 1915, nr 78 dal giugno a ottobre del 1915 dove ritroviamo il più grande numero dei deceduti austroungarici negli ospedali di San Vito al Torre, nr 87 che è quello che operò dal dicembre del 1915 e che coinvolse alcuni dei prigionieri morti negli ospedali di San Vito al Torre, posizionati in un edificio accanto alla chiesa di San Vito al Torre, nel palazzo che oggi ospita la farmacia, di 100 posti letto il nr 060 che ha operato per il mese di luglio e poi spostato a Medea e il 0146 che ha operato da settembre 1916 al ottobre del 1917.

 

L’ospedale nr 78 e successivamente nr 87 di San Vito al Torre oggi con l’attuale farmacia. L’ospedale nr 78 e successivamente nr 87 di San Vito al Torre oggi con l’attuale farmacia.

 

Una mappa italiana del dicembre 1915 con evidenziato l’ospedale nr 73 posizionato nel paese di San vito al Torre Una mappa italiana del dicembre 1915 con evidenziato l’ospedale nr 73 posizionato nel paese di San vito al Torre
( Archivio Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito)

Supportati dalle Compagnie di Sanità nr 10 (Napoli), nr 11 (Bari), nr 12 (Palermo), nr 6 (Bologna), delle Sezioni di Sanità nr 21 e nr 24.

A Nogaredo operava l’ospedale da 100 posti nr 059 presso la villa Maniago – Gorgo dall’agosto del 1916 a ottobre del 1917, supportato dalla Compagnie di Sanità nr 5 (Verona).

 

La villa Maniago - Gorgo, sede dell_ospedale 059 a Nogaredo, oggi La villa Maniago - Gorgo, sede dell_ospedale 059 a Nogaredo, oggi

 

L’entrata di villa Maniago Gorgo a Nogaredo, oggi L’entrata di villa Maniago Gorgo a Nogaredo, oggi

 

Il cimitero di Nogaredo oggi Il cimitero di Nogaredo oggi

A Crauglio operavano per un breve periodo gli ospedali nr 152, nr 71, nr 94, nr 95 e nr 304 in baraccamenti, mentre l’ospedale che stazionò maggiormente a Crauglio era il nr 236 stazionato presso la villa Steffaneo Roncato supportato dalla 6a Compagnia di Sanità (Bologna). Le altre Compagnie di Sanità erano la nr 7 (Ancona), nr 10 (Napoli), nr 11 (Bari) e il deposito fanteria Ozieri della 12a Compagnia Sanità (Palermo), della 21a e 25a Sezione Sanità.

 

Crauglio, villa Steffaneo, ospedale nr 236, foto di Laszlo Kokay del novembre 1917. Crauglio, villa Steffaneo, ospedale nr 236, foto di Laszlo Kokay del novembre 1917.

 

Crauglio, villa Steffaneo, sede dell’ospedale nr 236, oggi Crauglio, villa Steffaneo, sede dell’ospedale nr 236, oggi

 

Tende ospedale Crauglio Tende ospedale Crauglio

Negli archivi parrocchiali risultano deceduti dei soldati austroungarici negli ospedali da campo numero 78 e 87 di San Vito al Torre.

 

Prigionieri feriti austroungarici in strutture ospedaliere italiane Prigionieri feriti austroungarici in strutture ospedaliere italiane

Negli archivi delle parrocchie di Nogaredo e Crauglio risultano deceduti negli altri ospedali esclusivamente soldati dell’esercito italiano.

Una testimonianza da San Vito al Torre, del soldato italiano Ludovico Caprara che riporta come data solo la dicitura 8, 1915.

“Sono le prime settimane di guerra, i reparti italiani avanzano verso est e fanno i primi prigionieri. Di guardia a tali prigionieri non c'era da scherzare. Erano reduci dal fronte russo, abbrutiti dalle sofferenze e dalla dura guerra. Eccomi dall'una di notte alle quattro di guardia al giaciglio in camerata: lamenti, sbadigli, ma nessuno osa avvicinarsi alla sentinella. Avevamo ordine di far fuoco qualora si fossero alzati, mani in alto al primo cenno! Eravamo carichi di pidocchi e le ore di riposo non potevamo utilizzarle a lavarci la biancheria perché comandati ad altri servizi e tutti i giorni ad accompagnare al cimitero di San Vito al Torre i prigionieri morti. Triste passeggiata: una barella col morto portata da due prigionieri, seguiva un altro per aiuto a cambio spalla, un altro coll'Acqua santa e in coda il Cappellano. A fianco due di noi sorvegliavano i 4 austriaci. Giunti al Cimitero, pace all'Anima Loro, rovesciavano con bestiale gesto il corpo seminudo del povero Morto per la loro patria. Questa triste scena avveniva certo contemporaneamente al di là del Fronte di combattimento, le palate di terra, in campo austriaco, ricoprivano i soldati italiani nel sonno eterno.”

Si tratta molto probabilmente della triste sepoltura del soldato di origine ungherese Ecsédi (Teredi) József, fante del Kir. 82 reggimento fanteria, morto il 8 agosto 1915 a San Vito al Torre, come riportato sull’elenco dei soldati austroungarici deceduti all’ospedale di San Vito al Torre di seguito riportato.

 

Prigionieri sulla strada di San Vito al Torre Prigionieri sulla strada di San Vito al Torre

 

La cappella e il cimitero di San Vito al Torre oggi La cappella e il cimitero di San Vito al Torre oggi

Un’altra particolarità: nel libro dei defunti di Crauglio nella giornata del 11 giugno del 1917 si trova riportato l’atto di morte di Vittorio Bellipanni.

 

Particolare estratto dal registro dei defunti di Crauglio della morte di Vittorio Bellipanni Particolare estratto dal registro dei defunti di Crauglio della morte di Vittorio Bellipanni

Capitano dei carabinieri morto all’ospedale 236 a seguito delle ferite riportate in combattimento il 24 maggio dello stesso anno (setticopicemia, come riportato su causa nell’atto di morte), medaglia d’argento al valor militare a cui Gabriele D’Annunzio officiò l’orazione funebre. Una lapide sulla facciata del palazzo ricorda ancora oggi l’episodio.

 

La lapide che ricorda la morte all’ospedale 236 di Crauglio La lapide che ricorda la morte all’ospedale 236 di Crauglio

Motivazione della medaglia d’argento: “Comandante dei Carabinieri Reali di una Divisione di Fanteria, durante i combattimenti soleva portarsi in prima linea, sempre dando mirabile esempio di coraggio personale e d’infaticabile attività e portando ai comandanti di truppe prezioso aiuto nell’adempimento del loro dovere. Il 24 maggio, ferito a morte continuò fino all’ultimo istante a dar prova di quell’altissimo spirito di sacrificio e d’amore di Patria, che furono culto di tutta la sua vita. Monfalcone, 24 maggio 1917”.

Un’altra particolarità che si trova nel libro dei defunti sempre di Crauglio, ci fa comprendere come fosse pericoloso anche per la popolazione locale e in special modo per i bambini avere un gran numero di soldati e strutture militari di guerra nei vari paesi e nella vita quotidiana. Si tratta di due morti di bambini di 7 e 8 anni, morti per aver giocato con degli oggetti abbandonati, che si sono poi rilevati essere delle bombe a mano. Uno di questi è “Orlando Michelutti di anni 7 e 9 mesi, morto il 18 luglio 1917 all’ospedale 236 di Crauglio per ferite multiple per scoppio di bomba a mano mentre giocava su un gelso in località ultime case andando a Tapogliano”. Il secondo bambino è “Antonio Michelut, di anni 8 e 6 mesi, morto a Crauglio il 16 dicembre 1917, nella casa al numero 51, per scoppio di bomba a mano mentre giocava in una cava dopo il cimitero andando a Tapogliano, ora la buca è coperta”, come riportato sugli atti di morte nel libro dei defunti.

 

La causa di morte riportata sul registro dei defunti di due bambini, morti per scoppio di bomba a mano 23 luglio 1917 e il 16 dicembre La causa di morte riportata sul registro dei defunti di due bambini, morti per scoppio di bomba a mano 23 luglio 1917 e il 16 dicembre

 

La cava dopo il cimitero andando a Tapogliano, il luogo dove giocava il bambino morto per lo scoppio della bomba a mano, oggi recintata. La cava dopo il cimitero andando a Tapogliano, il luogo dove giocava il bambino morto per lo scoppio della bomba a mano, oggi recintata.

Subito dopo la fine della guerra questi territori erano disseminati di ordigni bellici inesplosi e nei paesi molti bambini persero degli arti e spesso la vita toccando questi ordigni scambiandoli per giocattoli. Fino agli anni 60 in questo territorio erano presenti cartelli che segnalavano questo pericolo alla popolazione anche in conseguenza poi della seconda guerra mondiale.

 

Cartelli non toccare pericolo di morte Cartelli non toccare pericolo di morte

Da “Il diario di Guido de Savorgnan 1915-1917)”

“Domenica 9 luglio 1916. …. Tapogliano lo troviamo trasformato in una minuscola città, il piazzale è trasformato in un bel giardino; proseguiamo per Crauglio vediamo il cimitero che viene ingrandito per accogliere i poveri soldati che muoiono in conseguenza di ferite.” …

 

Il cimitero di Crauglio sulla strada che porta a Tapogliano, oggi Il cimitero di Crauglio sulla strada che porta a Tapogliano, oggi

 

Particolare della lapide sulla cappella del cimitero che ricorda i caduti di tutte le guerre Particolare della lapide sulla cappella del cimitero che ricorda i caduti di tutte le guerre

Un’altra testimonianza da Crauglio durante la seconda battaglia dell’Isonzo: Pasquale Attiglio Gagliani, Crauglio 26 luglio 1915. ”Si è saputo che nel pomeriggio di ieri si sono fatti altri 600 prigionieri. Intanto stamani transitano da qui i 1500 fatti ieri, riuniti in drappelli e scortati da uomini di cavalleria nostra a cavallo. Sono accorso a vederli: che spettacolo compassionevole. Uomini di varia età, alcuni non più giovani, la maggior parte però nel pieno vigore della vita: avevano lo sguardo smorto, il viso stanco, vestiti bene – tenuta di panno grigio-azzurrina, ben calzati – ma sporchi di terra delle trincee e di sudore nauseante. Ogni drappello era preceduto dagli ufficiali – 76 fra tutti – vestiti in modo identico ai soldati, con piccoli distintivi appena visibili. Si capiva che erano ufficiali dalla maggiore accuratezza della persona e dal loro aspetto più fino: alcuni camminavano a testa nuda, con lo sguardo fiero: volevano forse apparire disinvolti, ma chi sa come ne doveva soffrire il loro orgoglio! Esser fatti prigionieri dagli Italiani! Dai mandolinisti!... Ho pensato ed ho sentito sinceramente che preferisco mille volte di tornare a casa ferito, anche con qualche arto di meno, anziché di andare prigioniero in Austria. Che Iddio mi tenga lontano da simile iattura!...”

 

La pagina del diario di Pasquale Attiglio Gagliani La pagina del diario di Pasquale Attiglio Gagliani

Testimonianza simile di Guido de Savorgnani descritta nel suo diario del luglio del 1915, dal vicino paese di Aiello, quasi certamente gli stessi prigionieri:

“26 Lunedi, Oggi furono condotti altri 700 prigionieri, nel campo di concentramento, una trentina tra ufficiali e cadetti vennero separati e condotti nella fabbrica di tessuti. Poveri diavoli, come erano malandati, tutti sporchi di terra, a renderli ancora meglio venne un forte acquazzone… 27 martedì, .. Verso le 8 arrivano altri 1000 prigionieri, gran parte Ungheresi, molti però sapevano l’italiano, anche questi erano in malo stato, a qualcuno non si distingueva più il colore della divisa, era color terra del Carso.”

 

Colonna di prigionieri austroungarici ad Aiello alla fine di luglio, probabilmente gli stessi visti da Pasquale Attiglio Gagliani e Savorgnan, in una rivista dell_epoca. Colonna di prigionieri austroungarici ad Aiello alla fine di luglio, probabilmente gli stessi visti da Pasquale Attiglio Gagliani e Savorgnan, in una rivista dell' epoca.

Il campo di concentramento per i prigionieri austroungarici era situato nella campagna del non lontano paese di Bagnaria Arsa.

 

Campo di prigionia di Bagnaria Arsa nel 1916 Campo di prigionia di Bagnaria Arsa nel 1916

A Nogaredo, nelle campagne accanto all’ospedale militare, erano presenti numerosi barricamenti per truppe a riposo che ritornavano dalle trincee di San Martino del Carso, come riportato nelle memorie di Piero Leoni del 1916. “Baraccamenti di Nogaredo, 21 febbraio 1916: Trascorrerò a Nogaredo, ove è il grosso carreggio del reggimento, il riposo che uscendo dall’ospedale mi è stato dato: cinque giorni. Di qui passano fermandosi una notte tutti quelli che si recano in licenza. Come è triste vedere tanta gente allegra partire per L’Italia e dover rimanere per salire in linea. È l‘ora del tramonto. Sono seduto sui due stretti gradini di legno di questa baracca che odora di pino e di catrame…”

A Nogaredo, sul greto del fiume e nelle campagne si effettuano anche addestramenti militari, come lancio di bombe a mano, marce e istruzione sulla tattica d’attacco. Come descritto spesso in varie testimonianze: “Nel pomeriggio bisogna fare lunghe marce sempre con lo zaino al completo, e in più senza borraccia, e se anche passiamo dove ci sono delle fontane non ci lasciano bere, il perché dicono che bisogna abituarsi a non bere …..”

 

Addestramento sul greto del fiume Judrio, a qualche chilometro da Nogaredo, alcune ragazze del vicino paese osservano i militari Addestramento sul greto del fiume Judrio, a qualche chilometro da Nogaredo, alcune ragazze del vicino paese osservano i militari

Importantissimo per la ricerca dei dati è stato il lavoro di iscrizione degli atti di morte dei vari cappellani militari per lo più aggregati alla Sanità, che nell’ex territorio Asburgico sostituirono la funzione dei parroci dei paesi conquistati, sostituiti ed allontanati quasi ovunque per paura atti di convivenza con il nemico e incitazione del popolo redento contro i militari italiani.

Cappellani militare, che come Don Giovanni Battista Guerra, Carmelo Fazio e successivamente Ermenegildo Celledoni, sostituirono a San Vito al Torre il parroco reggente Don Evangelista Giovanni Marangon, internato in Italia. Un cappellano militare fu anche Don Angelo, che dal mese di maggio del 1915 a marzo del 1916 fu dapprima sergente di sanità, poi cappellano militare fino al termine del conflitto, presso l’ospedale militare di Bergamo. Don Angelo, nome completo Don Angelo Giuseppe Roncalli, diventerà il 28 ottobre del 1958 papa Giovanni XXIII, conosciuto anche come “il papa buono”.

 

Papa Roncalli in divisa della Sanità 1915 Papa Roncalli in divisa della Sanità 1915

 

Papa Roncalli con due cappellani militari Papa Roncalli con due cappellani militari

 

Tessera di riconoscimento del cappellano militare Angelo Giuseppe Roncalli Tessera di riconoscimento del cappellano militare Angelo Giuseppe Roncalli

 

Papa Giovanni XXIII Papa Giovanni XXIII

Nei vari archivi consultati e nel libro dei defunti di San Vito al Torre, risultano deceduti negli ospedali di San Vito al Torre i seguenti soldati austroungarici:

  1. Soldato Balabanes Sinko, morto il 22.8.1915 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 243, B. pag. 6.

    Sinko Balabanes, miles austriacus, morto e sepolto il 22 agosto 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da fucile, eseguito estrema unzione. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 62 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  2. Soldato Balint Michaly, I regg. fant., figlio di Samuele nato nel 1884 a Tahitotflù (Ungheria) morto il 29.7.1915 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 331, B. pag. 8.

    Michael Balint, miles austriacus, morto e sepolto il 29 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da arma da fuoco, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 45 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  3. Soldato Chalos Vincenz, morto il 9.10.15 asp. Campo 78 San vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 291, C. pag. 7.

    Vinces Cbolas, miles austriacus, di anni 36 morto e sepolto il 9 ottobre 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da fucile, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 80 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  4. Soldato Csak Maron, figlio di Karoly e Susanna, nato nel 1887 morto il 13.9.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 536, C. pag. 12.

    Marton Csak, miles austriacus, di anni 28, morto e sepolto il 13 settembre, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da fucile, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 73 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Csák Marton, nato a Sárrétudvari, Ungheria, contea di Bihar, di anni 28, figlio di Karoly e Inleki Zsuzsánna, morto il 13.09.1915, per ferita d’arma da fuoco, a San Vito al Torre, prigioniero di guerra, sepolto a San Vito al Torre, cimitero locale. Fonte dei dati: HL 334/13131

  5. Soldato Franz Karl, 61° fanteria, nato nel 1890 in Ungheria morto il 30.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 1168, F. pag. 25.

    Carl Franz, miles austriacus, morto e sepolto il 30 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per bronco polmonite doppia, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 46 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  6. Soldato Haroska Pál morto il 29.7.1915 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 669, H. pag. 14.

    Horoscka Pal, miles austriacus, di anni 45, morto il 30 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 129 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  7. Soldato Kan Antonio morto il 26.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 270, K. pag. 6.

    Antonius Kan, morto e sepolto il 26 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, per ferita da fucile, eseguito estrema unzione, Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 31 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  8. Caporale Koku Iosef morto il 26.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 2002, K. pag. 42.

    Soldato Toku Iosef morto il 26.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 523, T. pag. 11.

    Joseph Coku, miles austriacus, morto e sepolto il 26 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, per ferita da fucile. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 30 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  9. Soldato Lischa Franz morto il 29.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 1067, L. pag. 24.

    Franz Lisca, miles austriacus, morto il 29 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da granata, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 43 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  10. Soldato Mayer György, 17° reggimento fanteria, figlio di Iacob nato nel 1876 morto il 25.7.1915 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 1411, M. pag. 25.

    Georgius Majer, miles austriacus, morto e sepolto il 25 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da fucile, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 29 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Mayer György, fanteria, K.U. Lst IR nr 17, nato a Kisszékely, Ungheria, contea di Tolna, nel 1876, morto il 25 luglio 1915, sepolto a San Vito al Torre, Italia. Fonte dei dati: VL 433/37

  11. Soldato Nyikos Iosef, figlio di Loionel e Julia anni 38 di Nodudvar (?) morto il 4.8.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 1163, N. pag. 24.

    Joseph Nizkos, miles austriacus, morto e sepolto il 4 agosto 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita d’arma da fuoco, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 51 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Nyikos József, nato a Nádudvar, Ungheria, contea di Hajdú, di anni 38, morto il 04.08.1915 per infortunio alla coscia sul terzo stadio inferiore della coscia, colpo alla gamba nella parte inferiore, all’ospedale da campo N. 78, San Vito al Torre, prigioniero di guerra, Italia. Sepolto a San Vito al Torre. Figlio di Laionel vagy Lajos (Dániel) e Nagy Julianna (Júlia). Fonte dei dati: HL 334/12321 - HL 334/12321.

  12. Soldato Popescu Peter morto il 29.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 2235, P. pag. 47.

    Peter Popeschu, miles austriacus, morto e sepolto il 29 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da granata, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 44 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  13. Soldato Silhan Karel, 28° fanteria, nato a Libusin (Boemia) morto il 23.7.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 2116, S. pag. 45.

    Karel Silkan, miles austro ungarico, Librusin (Boemia), morto e sepolto il 23 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita d’arma da fuoco, eseguito omnibus sacramentis refectus, Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 28 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  14. Soldato Teredi Iosef, 82° fant., nato nel 1895 a Tihany Balaton (Ungheria) morto il 8.8.15 osp. Campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 258, T. pag. 6.

    Joseph Teredi, miles austriacus, morto e sepolto il 8 agosto 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita d’arma da fuoco, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 56 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Ecsédi József, fante cs. És Kir. 82 reggimento fanteria, 6° plotone, nato a Csanádpalota Ungheria, contea di Csanád nel 1895, morto il 08.08.1915 per una ferita da arma da fuoco sul braccio sinistro e una frattura alla gamba sinistra all’Ospedale italiano Royal Camp 78, San Vito al Torre, lungomare, sepolto a San Vito al Torre al cimitero locale il 9 agosto 1915. Di religione riformista, celibe, contadino. Fonte dei dati: KA2395/087

  15. Joseph Prochazka, miles 28 fanteria austro ungarica, morto e sepolto il 24 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita d’arma da fuoco, eseguito rito muritus, Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 26 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

  16. Antonius Bartaminch, miles austro ungarico, Cheinovitz (Boemia), morto e sepolto il 23 luglio 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita al torace e all’addome, eseguito estrema unzione, Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 27 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Bartonicek Anton, soldato 28° fanteria, nato nel 1893 in Boemia, morto il 23 novembre 1915, all’ospedale militare di S. Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 695, B. pag. 15 (data di morte diversa, la data corretta è luglio in quanto al 23 novembre l’ospedale si trova a Viscone)

  17. Franz Maricha, miles austriacus, morto e sepolto il 7 agosto 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita da granata, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 52 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Marika Franz, soldato 57 fanteria, nato a Aisthofen (Austria), morto il 7 agosto 1915 Osp. Da campo 78 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 789, M. pag. 17.

  18. Szava Ranka, miles austriacus, di anni 31 morto e sepolto il 9 settembre 1915, ospedale 78 San Vito al Torre, di religione Cattolica Romana, per ferita d’arma da fuoco, eseguito omnibus sacramentis refectus. Atto registrato dal sacerdote Carmelus Fazio, Cappellano Militare. Atto di morte 66 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Izaja Rancon, nato nel 1884 in Moravia, morto il 9 settembre 1915 all’ospedale nr 78 di San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 295, R. pag. 7.

  19. Janos Totoisch, esercitu austriacus, miles austriacus 3° fanteria, morto e sepolto agosto 1916, ospedale nosocomio Militare 87, sepolto in cimitero di San Vito al Torre, eseguito estrema unzione e benedizione donat. Atto registrato dal sacerdote Ermenegildus Celledoni, Cappellano Militare. Atto di morte 3 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Totoisek Ianos, soldato del 3 Honved, morto il 10.8.16 osp. Campo 87 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 825, T. pag. 18.

  20. Peter Jozak, esercitu austriacus, miles austriacus, morto e sepolto agosto 1916, ospedale nosocomio Militare 87, sepolto in cimitero di San Vito al Torre, eseguito estrema unzione e benedizione donat. Atto registrato dal sacerdote Ermenegildus Celledoni, Cappellano Militare. Atto di morte 4 Libro Defunctorum San Vito al Torre.

    Iozak Peter, soldato del 3 Honved, nato nel 1891 a Temes Kaba (Ungheria)morto il 10.8.16 osp. Campo 87 San Vito al Torre. Fonte dati: El. Cad. s. cam. M.d.G. n° d’ordine 1250, I. pag. 27.

Un ringraziamento particolare a don Federico Basso, parroco di San Vito al Torre e Nogaredo e a don Giorgio Longo parroco Crauglio per la loro disponibilità e per avermi messo a disposizione gli archivi delle parrocchie di San Vito al Torre, Crauglio e Nogaredo al Torre.

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