Chi era il maggior generale Heinrich Bolzano?

2020.01.30. 08:11 :: BartókBéla

Il generale smarrito – 1° parte

I membri della nostra Fondazione durante il loro viaggio dell’11-13 ottobre 2019 presso il Piave si sono incontrati nella cittadina di Nervesa della Battaglia con i membri dell’associazione italiana Associazione Storico Culturale Battaglia del Solstizio. Erano loro a parlarci del generale austro-ungarico, di cui morte avvenne in circostanze strane e inspiegabili durante la battaglia del giugno 1918 presso il Piave. Parliamo del maggior generale Heinrich Bolzano. La storia enigmatica ci ha colpito, visto che le opere storiche e la memorialistica si occupò solo poco e in modo contraddittorio degli avvenimenti. Abbiamo deciso quindi di indagare cosa si sa della sorte del generale che oltre ad aver perso in circostanze tanto tragiche la sua vita, ebbe anche legami ungheresi. Nella prima parte della nostra serie cerchiamo di ricostruire il retroscena familiare e la carriera militare del maggior generale Bolzano fino allo scoppio della Grande Guerra.

Prima di tutto bisogna puntualizzare le origini di Heinrich Bolzano, poiché queste potevano influire anche sulle cause della sua morte. Dobbiamo sottolineare che nonostante il suo nome italiano proviene da una famiglia di nazionalità tedesca della Boemia. Suo padre lo troviamo su Internet sotto il nome Bohdan Bolzano, scritto con la grafia ceca, e anche questo pone alcune domande. Il padre, chiamato con il suo nome completo tedesco Theodor Bolzano von Kronstätt nacque a Praga il 9 maggio 1834 e morì il 12 luglio 1884 a Schlan, conosciuto oggi come Slaný nella Repubblica Ceca. Il cognome indica veramente un’origine italiana della famiglia, poiché uno dei loro antenati, il mercante d’arte Bernardo Pompeo Bolzano arrivò a Praga il 1767 dalla città italiana di Nesso sulla riva del lago di Como, per sposare la figlia di un mercante tedesco.

Nel 1843 i membri della famiglia potevano fregiarsi del nome nobiliare von Kronstätt da ormai 57 anni, visto che l’imperatrice Maria Teresa permise il suo utilizzo al mercante Johann Baptist Bolzano di Praga nel 1777. Anche il prenome Edler von Kronstätt, o Kronstadt (nobile di Kronstadt) causa problemi, poiché i sassoni della Transilvania chiamarono così in tedesco la città di Brassó . Tale nome probabilmente si riferiva ad un rapporto commerciale ormai dimenticato con la città. Comunque, nel 1918 un giornale ungherese chiamò per questo motivo con la forma tradotta del prenome brassói il generale ormai defunto. D’altra parte si chiamava Kronstadt il porto militare russo vicino a San Pietroburgo, e la famiglia Bolzano poteva avere legami commerciali anche con questa città. L’edler era un titolo nobiliare di basso livello nelle province austriache.

Il mercato della città di Schlan su una cartolina d’epocaIl mercato della città di Schlan su una cartolina d’epoca
(Fonte: https://www.akpool.de)

Theodor aveva 8 fratelli, molti dei quali scelsero la carriera militare. Quando nel 1868 nacque Heinrich a Schlan, 4 dei suoi zii prestavano servizio nell’esercito dell’imperatore. Karl Bolzano era tenente colonnello dell’imperial-regio reggimento di fanteria N° 49, Hugo Bolzano era capitano presso il battaglione di cacciatori N° 20, il tenente colonnello Ludwig Bolzano era a capo di uno dei battaglioni del reggimento di zappatori di Klosterneuburg, dove era capitano Friedrich Bolzano. Siccome la madre di Heinrich si chiamava Augusta Riessig, in base al nome anche lei proveniva da una famiglia di madrelingua tedesca.

Theodor Bolzano (1843–1884) industriale ceco, padre di Heinrich BolzanoTheodor Bolzano (1834–1884) industriale ceco, padre di Heinrich Bolzano
(Fonte: https://commons.wikimedia.org)

Heinrich Julius (trascritto nella forma attuale ceca Jindřich Julius) Bolzano nacque il 14 agosto 1868, per poi essere seguito nel 1870 dal fratello di nome Friedrich, ma gli studiosi di genealogia sanno anche di un certo Ludwig tra i fratelli. Theodor Bolzano nel 1873 comprò a Schlan quella fabbrica di tessili andata in bancarotta, dove prima lavorava come ingegnere meccanico e diede vita ad un’impresa industriale di successo esistente ancora oggi, di cui prodotti (p.e. i pontoni) ebbero la loro parte anche nella battaglia del Piave del 1918.

Il pontone mostratoci vicino alla riva del Piave, sul territorio di Parrocchia Santa Croce dai ricercatori italiani di Nervesa durante il nostro incontro dell’11 ottobre 2019Il pontone mostratoci vicino alla riva del Piave, sul territorio di Parrocchia Santa Croce dai ricercatori italiani di Nervesa durante il nostro incontro dell’11 ottobre 2019
(Foto: Juhász Balázs)

Sul pontone è ben visibile ancora ora l’iscrizione della fabbrica attiva a SchlanSul pontone è ben visibile ancora ora l’iscrizione della fabbrica attiva a Schlan
(Foto: Juhász Balázs)

 La fabbrica di Theodor tra gli anni 1870–1880 ebbe 220 operai e 20 impiegati. Dopo la morte di Theodor era il figlio minore, Friedrich a gestire la fabbrica, mentre il primogenito, Heinrich scelse la carriera militare.

Gli operai della fabbrica Bolzano di Schlan negli anni 1880 Gli operai della fabbrica Bolzano di Schlan negli anni 1880 
(Fonte: http://www.salten.cz)

Heinrich probabilmente finì la scuola elementare a Schlan, per poi continuare a studiare nelle scuole militari di fanteria di Praga, e Innsbruck. Aveva 16 anni nel 1884, quando morì suo padre. Possiamo seguire la sua carriera in parte grazia ai vari volumi pubblicati del Schematismus für das k. u. k. Heer und für die k. u. k. Kriegsmarine, i quali contenevano i gradi e le posizioni ricoperte nel novembre-dicembre di ogni anno. Oltre a ciò grazie alle informazioni rinvenute durante le ricerche archivistiche a Vienna dello storico militare Tibor Balla Heinrich dal 1887 era volontario per un anno, per poi diventare tenente presso l’imperial-regio battaglione di cacciatori N° 17 e 25.

Il 21enne Heinrich Bolzano dal 1 novembre 1889 prestava servizio nell’imperial-regio (ceco) reggimento di fanteria N° 11, di cui primo battaglione era a Pisek (ora Repubblica Ceca), il secondo a Innsbruck, il terzo a Brixen (ora Bressanone, 40 km a nord da Bolzano), il quarto a Hall (Stiria, Austria), sotto il comando del colonnello Emil Schmedes. Anche la sorte di due degli zii di Heinrich poteva influire sulla sua carriera, visto che due di essi nel 1889 erano già in pensione: Friedrich era tenente generale a Linz, Hugo invece era tenente colonnello a Graz, e poteva aiutare la futura carriera del nipote.

Gli operai della fabbrica Bolzano di Schlan negli anni 1880Il Palazzo Kees a Graz, sede dal Comando del corpo d’armata dal 1884 in poi, dove Heinrich Bolzano servì per 11 anni
(Fonte: https://de.wikipedia.org)

Heinrich nel 1892 figurava come aiutante di una delle battaglioni del reggimento n° 11, per poi iniziare nel 1893 la k. u. k. Kriegsschule di Vienna che formava gli ufficiali di stato maggiore. Nel 1895, alla conclusione degli studi era già tenente di stato maggiore. Allo stesso tempo il I° battaglione del reggimento N° 11 insieme al comando era già a Trebinje in Bosnia, il II° era a Pisek, a III° e il IV° era invece a Budweis, mentre Bolzano faceva pratica a Josephstadt presso il comando della brigata di fanteria N° 19, e poi presso il comando della divisione di fanteria N° 10. Promosso capitano nel 1898, dopo 9 anni di servizio in Boemia (e a Vienna) lo trasferirono presso l’imperial-regio reggimento di fanteria N° 87, di cui comando insieme ai battaglioni N° I, II, e IV era a Pola, mentre il III° era a Cilli, ed aveva il personale prevalentemente di lingua slovena.

Nel 1900 troviamo il capitano Bolzano presso lo stato maggiore della 1divisione di fanteria di Sarajevo, da dove lo distaccarono a Graz entro due anni presso il comando del 3o Corpo d’Armata. Qua prestò servizio per 11 anni, cioè fino al 1913. Nel 1907 per un anno prestò servizio a Theresienstadt presso lo stato maggiore della divisione di fanteria N° 29, per poi tornare a Graz, quando fu promosso maggiore. Nel 1911, quando divenne tenente colonnello era ancora a Graz. Tale sua permanenza poteva allungarsi anche grazie allo zio Hugo Bolzano, anch’egli studente del Kriegsschule, e in quel periodo pensionato a Graz.

Heinrich Bolzano egyik 1908-ban kelt magánlevele egy árverési honlapon, amely 7 levelét és egy fényképet kínált megvételre

Il Palazzo Kees a Graz, sede dal Comando del corpo d’armata dal 1884 in poi, dove Heinrich Bolzano servì per 11 anni.Una lettera privata di Heinrich Bolzano datata 1908 dal sito di una casa d’asta, dove presentarono al pubblico 7 lettere private e una fotografia
(Fonte: https://www.invaluable.com)

Dal punto di vista ungherese era un cambiamento importante quello del 1913, quando dopo un lungo e comodo servizio di stato maggiore il tenente colonnello di stato maggiore Edler von Kronstätt Heinrich Bolzano fu distaccato in Ungheria per diventare per un anno il comandante del 1° battaglione dell’imperial-regio reggimento di fanteria di Kecskemét N° 38 a Budapest. In quel momento aveva le seguenti decorazioni: il distintivo militare per il servizio di 3a classe per ufficiali, la croce di merito militare, la croce militare commemorativa, il distintivo di bronzo per il servizio militare su nastro rosso, la medaglia commemorativa per i membri delle forze armate.

Il proprietario precedente del reggimento era il generale barone Anton Mollinary (1820–1904), per cui i soldati del 38esimo reggimento erano chiamati “fanti molinari”. Quando Heinrich Bolzano divenne ufficiale del reggimento, questo portava già il nome del re spagnolo Alfonso XIII, la truppa proveniva dai d’intorni di Kecskemét, il comando insieme ai battaglioni n° I–II era a Budapest, nel IX° distretto, nella Caserma Nádasdy (Gróf Haller utca n° 7–9), il III° battaglione era a Bilek in Bosnia, mentre il IV° battaglione era di stanza a Kecskemét.

Una sala interna della caserma Nádasdy oggi (Budapest, IX° distretto, Haller utca 7-9.)Una sala interna della caserma Nádasdy oggi (Budapest, IX° distretto, Haller utca 7-9.)
(Fonte: https://www.skyscrapercity.com)

Il comandante del reggimento era Géza Lukachich, i comandanti degli altri battaglioni oltre a Bolzano erano i tenenti colonnelli Isidor Teus, Richard Fleischmann e Ivo Mihailic, ma tra gli ufficiali di stato maggiore figuravano anche i maggiori Peter Babeu, Ernst Podjukl, Joseph Bandat e Samuel Bien, quindi il comando del reggimento composto solo da ungheresi era di nazionalità mista.

Parallelamente alla vita militare nel 1913 la Direzione degli introiti della lotteria del Ministero delle Finanze a Budapest era diretto da Béla Lukachich, di cui uno degli impiegati si chiamava Bolzano Károly.

Uno dei misteri da risolvere per quanto riguarda la permanenza ungherese del tenente colonnello Bolzano è una comunicazione del 16 aprile 1914 del giornale ufficiale della provincia di Pest-Pilis-Solt-Kiskun intitolato Pest-Pilis-Solt-Kiskun Vármegye Hivatalos Lapja, secondo cui ricevette la cittadinanza ungherese Heinrich Bolzano, residente a Pécel. D’altra parte nella comunicazione Verlustliste sulla sua morte il 17 giugno 1918 Pécel figurava come la sua residenza , quindi era residente di là per più di 4 anni.

Il Municipio di Pécel prima della Grande GuerraIl Municipio di Pécel prima della Grande Guerra
(Fonte: https://gallery.hungaricana.hu/hu)

Anche il suo matrimonio suggerisce un rapporto con l’Ungheria, poiché secondo un sito genealogico estero la moglie di Heinrich Bolzano si chiamava Magyar Erzsébet Júlia (1878–1978), nata a Vienna, dal fu Gyula, e da Mária Blümel, ma sul loro matrimonio, sulla loro residenza, figli e madrelingua non sappiamo niente.

Heinrich ai tempi dello scoppio della Grande Guerra, cioè dopo il 7 luglio 1914 era menzionato già come comandante dell’imperial-regio reggimento di fanteria N° 88, quindi era distaccato a Budweis, poiché il comando del reggimento in ¾ di lingua ceca insieme al II-III° battaglione lo aspettava in quella città. L’attività di comando, insieme alle azioni belliche della Brigata Bolzano durante la Grande Guerra sono già una storia differente.

Heinrich Bolzano nella sua postazione di comando con comodi mobili civiliHeinrich Bolzano nella sua postazione di comando con comodi mobili civili
(Fonte: https://www.kiefer.de)

 

Tradotto in italiano da Balázs Juhász.

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