L'inventore e imprenditore Francesco Illy nella Prima Guerra Mondiale
Per gli amanti del caffè suona alquanto noto il marchio del caffè Illy. Pochi però sanno che il fondatore della casa triestina di commercio del caffè era un ungherese originario di Temesvár, trasferitosi a Trieste in seguito alla Prima Guerra Mondiale, il quale poi da imprenditore di successo con il nome di Francesco Illy fondò la fabbrica di torrefazione del caffé a buon diritto celebre fino ai nostri giorni. Similmente ai suoi contemporanei nel corso della Grande Guerra anch'egli prestò servizio in armi. Per nostra fortuna numerosi documenti nell'Archivio militare di Vienna danno testimonianza di quel periodo poco noto della sua esistenza.
All'epoca il grande evento che segnava il passaggio all'età adulta per un giovanotto era l'arruolamento, cui seguiva il servizio militare attivo per almeno due anni, atteso con trepidazione. Nel 1913 il giovane Ferenc Illy all'età di ventuno anni entrò nei ranghi del 61º imperiale e regio reggimento fanteria. Lo scoppio della Guerra Mondiale portò un significativo cambiamento anche nella sua vita, perché il servizio attivo durò per lui fino alla fine della guerra, ovvero cinque anni. In questo periodo di tempo si trasformò in un coscienzioso ed eccellente aspirante ufficiale, terminando la guerra con il grado di sottufficiale, più volte decorato.
Ferenc Illy nel 1920
(www.it.wikipedia.org)
Per fortuna di questo periodo poco noto della sua vita danno testimonianza numerose carte nella raccolta delle proposte di decorazione della Prima Guerra Mondiale, custodite all'Archivio della Guerra di Vienna. Purtroppo anche nel suo caso il documento più importante, il cosiddetto foglio matricolare militare, è andato distrutto nelle bufere dei decenni passati. Pertanto in riferimento al suo stato di servizio non possiamo farci un quadro attendibile dai documenti conservati in archivio. Tuttavia è possibile mettere in luce alcuni episodi finora poco noti con l'aiuto di qualche documento e fonte a stampa dell'epoca, nonché del volume dal titolo Album di guerra dell'imperiale e regio 61º reggimento fanteria (Cs. és kir. 61. gyalogezred hadialbuma 1914–1917), pubblicato nel 1918 in lingua tedesca a cura di Andor Kún, che narra l'attività del reggimento nella Guerra Mondiale.
Sappiamo dunque che nel 1913 Francesco Illy entrò nelle file del 61º reggimento fanteria in seguito alla coscrizione e all'arruolamento. All'atto della redazione del primo documento superstite, il 1º maggio 1915, risulta nell'ufficio dell'aiutante presso il comando di reggimento, in qualità di aiuto-scritturale con il grado di sergente maggiore. Sulla scorta delle proposte di decorazione conservate all'Archivio di Vienna si rileva che al momento della mobilitazione era stato subito inviato in zona di guerra. Sul testo della proposta di decorazione si legge la seguente motivazione: “dal primo giorno della mobilitazione ha servito ininterrottamente al fronte, svolgendo eccellentemente le funzioni di primo aiutante. Il suddetto è un elemento serio, affidabile, intelligente e oltremodo coscienzioso, il quale ha espletato con precisione nelle condizioni più difficili del teatro bellico le pratiche dell'ufficio dell'aiutante reggimentale, in maniera esemplare e con spirito d'iniziativa. Il sergente maggiore Illy è nel contempo anche il sottufficiale addetto al disbrigo della posta sul campo: ha provveduto con grande impegno al traffico postale, dando prova di onestà e senza causare ritardi, lavorando anche sotto questo aspetto con il più grande zelo. Questo sottufficiale coraggioso, retto e risoluto ha svolto un lavoro degno di nota non soltanto dall'inizio della guerra, ma anche in tempo di pace”.
Proposta di decorazione con Croce al merito della Corona d'argento
La formulazione di cui sopra, molte volte apertamente eccessiva, rispecchia la stesura abituale delle proposte di onorificenza della Prima Guerra Mondiale. La ridondanza di attributi usati per sottolineare le qualità della persona raccomandata per un'onorificenza diventava un requisito indispensabile, dato che doveva dimostrarne l'idoneità davanti agli alti ufficiali in comando che concedevano poi la decorazione. Questa formulazione che al giorno d'oggi può a tratti far sorridere, in generale otteneva l'effetto desiderato. Il soldato fatto oggetto della proposta poteva essere del pari sicuro di ottenere la decorazione. Certo sovente capitava che la decorazione proposta dal comandante del reggimento non fosse approvata dal comandante più alto in grado, ma che venisse accordata in ogni caso una decorazione di minor valore. Nel caso di Ferenc Illy si impose la prima procedura, i comandanti superiori riconobbero in ogni caso la legittimità dell'onorificenza proposta.
La pratica redatta nello stile ricordato fu appoggiata e controfirmata dal comandante dell'imperiale e regio VII Corpo d'armata, generale di cavalleria e arciduca Giuseppe, e dal comandante dell'imperiale e regia 3ª armata, generale di fanteria Boroević. Possiamo così leggere la decisione finale di premiare l'attività sopra descritta con la Croce al merito della Corona d'argento nel numero 92, uscito il 24 giugno 1915, sezione personale, della Gazzetta Ufficiale edita per l'imperiale e regio esercito. I quasi due mesi intercorsi tra la presentazione della proposta e l'annuncio ufficiale della concessione corrispondono al tempo che generalmente si impiegava allora per il disbrigo della pratica. Gli interessati naturalmente ottenevano le decorazioni all'atto della notifica negli ordini del giorno, che poi la Gazzetta Ufficiale rendeva di pubblico dominio.
La Croce al merito della Corona d'argento nel suo astuccio
(www.signum-laudis.hu)
Dopo che fu trascorso un anno e mezzo, il suo comandante lo propose nuovamente per una decorazione. In quest'occasione gli fu assegnata la Croce al merito della Corona Ferrea, istituita nel 1916. Non mancò l'usuale formulazione: “Porta a termine i suoi compiti con instancabile solerzia, coraggiosa abnegazione e un peculiare adempimento del dovere. Grazie alla sua congenita attitudine, coscienza, intraprendente e indefessa azione, ha portato a termine esemplarmente e sempre con ordine impeccabile il rendiconto delle perdite dell'organico del reggimento. Inoltre ha portato a termine gli adempimenti dell'ufficio dell'aiutante reggimentale in modo sicuro e consapevole, con rara abilità ed eccellente capacità professionale, spirito di sacrificio e dedizione, mediante i quali ha contribuito al mantenimento dello spirito combattivo”.
Proposta di decorazione con Croce al merito della Corona Ferrea
Non si fece attendere l'effetto sperato. Il 29 settembre 1916 i comandi superiori accolsero anche in questo caso la proposta inoltrata a seguito dei combattimenti di Doberdò, successivamente la concessione dell'onorificenza fu comunicata nell'ordine del giorno del Corpo d'armata di competenza. A quell'epoca la Gazzetta Ufficiale era già enormemente in ritardo sui tempi. Non si riusciva a venire a capo dell'ondata di proposte di onorificenza. Era frequente che la pubblicazione delle onorificenze già concesse a migliaia fosse in ritardo di più di un anno. Nel caso del sergente maggiore Illy ne diede notizia il numero del 29 febbraio 1918 della Gazzetta Ufficiale: “Sulla base dell'autorizzazione conferita da sua Maestà apostolica imperiale e reale ai comandi dell'esercito di campagna, per l'espletamento del servizio con particolare senso del dovere di fronte al nemico si conferisce l'onorificenza della Croce al merito della Corona Ferrea in aggiunta al nastro della Medaglia al Valore”.
La Croce al merito della Corona Ferrea
(kituntetes.webnode.hu)
Il 18 aprile 1917 il comandante lo aveva proposto per una nuova onorificenza, la Medaglia di bronzo al Valore. Fa riflettere il fatto che fosse indicato nel 1917 per un riconoscimento del valore dimostrato negli avvenimenti nell'autunno-inverno 1914, segnatamente: “Prestò eroicamente il suo servizio nelle battaglie svoltesi il 22 settembre 1914 presso Rostoka e il 23 dicembre presso Potok-Krosno”.
Proposta di decorazione con Medaglia di bronzo al Valore
Questa proposta fu forse formulata perché ancora non aveva ricevuto un distintivo al valore? Difficilmente potremo saperlo, pur tuttavia ottenne la decorazione. In verità una nota reperibile a pagina 497 della già citata storia del reggimento testimonia che il sergente maggiore Ferenc Illy era stato decorato anche di Medaglia di bronzo al Valore.
Illy Ferenc - Francesco Illy, fondatore di Illycaffé
(Forrás: www.illy.com)
In ogni caso se solo la metà delle attribuzioni precedentemente citate a riprova del suo valore erano degne di fede, già da quelle si può capire come abbia fatto l'imperiale e regio aspirante ufficiale di allora, passato da contabile a Temesvár a fondatore e proprietario di una ditta nel 1933, a costruire un'impresa di fama mondiale fino ad oggi e a farla funzionare con successo. Dobbiamo alla sua attività invenzioni quali il caffè in confezione sotto vuoto, o la macchina automatica del caffè a vapore bollente (Illetta). I discendenti presumibilmente ne ereditarono il talento, perché l'impresa va avanti anche oggi a conduzione famigliare, attualmente diretta dalla terza generazione. Il caffè preparato al 100% da miscele diverse di arabica, è noto anche perché primo al mondo ad essere commercializzato in contenitori di metallo a chiusura ermetica, e viene consumato con piacere in circa 140 paesi.
Traduttore: Gianluca Volpi, Udine