Da Ponte a Ponte

2014.10.08. 22:26 :: Nagy Háború szerkesztőség

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A cent’anni dallo scoppio della Grande Guerra sta’ aumentando la conoscenza, ma soprattutto la coscienza di cosa ha rappresentato il conflitto. La Grande Guerra è stata raccontata troppe volte da un unico punto di vista, il fronte come un limite invalicabile tra bene e male ma la Guerra, ha invece accomunato il destino di tante famiglie.

Quasi tutti hanno conosciuto la guerra dai racconti dei propri nonni mentre la storia insegnata a scuola è sempre parsa lontana dai luoghi e dalle persone; date, numeri, canzoni che in qualche modo estraniano ed allontanano dalla realtà. Le storie ed i diari ci chiariscono quali fossero i reali desideri e sentimenti, stranamente erano gli stessi in entrambi i lati del fronte; aspettare impazientemente la fine di guelfa Guerra che loro malgrado aveva reso questi uomini protagonisti della storia.

 

Dopo cent’anni pochi sono consapevoli che i territori in cui vivono nascondono ancora le cicatrici di quella guerra, pochi dei numerosi visitatori delle terre del Prosecco sanno che questi vigneti furono silenziosi testimoni di tante sofferenze. Il Piave continua a scorrere dalle Alpi per raggiunge il mare Adriatico ed ogni anno a memoria di tutto ciò, restituisce come un geloso custode resti e frammenti di quelle terribili battaglie.

Per tramandare la memoria e testimoniare il valore della pace e del dialogo, quest’anno si sono completati i lavori di recupero di alcuni manufatti lungo la prima linea austroungarica posta di fronte al Montello. La Regione Veneto ed i comuni di Vidor, Moriago, Sernaglia e Susegana hanno voluto investire nel recupero di queste testimonianze che per troppo tempo sono rimaste nascoste e dimenticate; i proprietari delle aree hanno messo gratuitamente a disposizione della comunità questi luoghi per i prossimi vent’anni.

 

Il progetto si chiama da Ponte a Ponte, tra le Dolomiti e Venezia, in un territorio interessato dopo la disfatta di Caporetto da tre importanti battaglie, le tre Battaglie del Piave: Battaglia d’Arresto, Battaglia del Solstizio e Battaglia Finale. Si tratta di un itinerario prettamente pianeggiante che può essere suddiviso in più spezzoni alla portata di qualsiasi escursionista che intende visitare un museo storico a cielo aperto distribuito lungo i 30 km del fronte del Piave.

Dopo il rilievo di alcuni manufatti, sono state effettuate delle ricerche storiche, delle verifiche geologiche e belliche e successivamente, con la supervisione di un archeologo sono iniziate le opere di pulizia e scavo. I segni lasciati nella roccia sono ancora visibili e scavando è stato semplice seguire il solco di chi ci aveva preceduto, questo ci rassicura che molto ancora potrà essere recuperato. Durante gli scavi sono stati rinvenuti solo pochi reperti, infatti dopo la Guerra le popolazioni locali hanno recuperato quanto possibile per sopravvivere alla fame, demolendo e rivendendo tutto il materiale che poteva essere riutilizzato.

Lungo il Piave il fronte è chiaro, il fiume lo delimita. I cippi commemorativi, i cimiteri ed i musei raccontano la storia. Le trincee, le grotte, le fosse delle esplosioni testimoniano invece la durezza, l’atrocità e gli sforzi a cui furono sottoposti questi uomini. La memoria tralasciata dai sopravvissuti in parte è stata persa ma l’intento di questo progetto è anche quello di ricostruirla e tramandarla.

 

Le differenze, le distanze, le lingue non sono più limiti invalicabili, c’è interesse e voglia di conoscere. Vi invitiamo a visitare questi luoghi e condividere con noi le vostre esperienze ed i ricordi tramandati nelle vostre famiglie. Nel sito www.ww1daponteaponte.com è possibile avere maggiori informazioni, non esitate a contattarci.

Il Piave in Italia è “fiume sacro alla patria” e dopo cent’anni farebbe piacere che la patria fosse intesa la patria di chi ha combattuto e perso la vita per degli ideali che oggi hanno portato alla costituzione della moderna Europa.

Debora Silvia Spagnol – GruppoCasaPiave

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