Caduti italiani e del litorale austriaco all’ospedale militare di Nagyvarad nella Grande Guerra

2021.01.14. 07:00 :: GianfrancoSimonit

magyar

Nagyvárad era una delle importanti città militari della Monarchia Austro-Ungarica all’inizio del Novecento. Numerosi suoi edifici ricordano ancora quel periodo. Durante la prima guerra mondiale nella città funzionavano diversi ospedali militari. I defunti furono sepolti nel cimitero Rulikowski. Tra di essi c’erano soldati austro-ungarici provenienti dal Litorale austriaco e molti soldati italiani diventati prigionieri di guerra. Con tale mio saggio oltre a presentare i più significativi edifici della città costruiti durante la Monarchia presento i dati di questi caduti in base a un registro ritrovato in loco.

La città di Nagyvárad (in lingua ungherese), oggi Oradea, è una città attualmente situata nella zona nord-occidentale della Romania, con una popolazione di circa 200.000 abitanti, una parte dei quali di etnia ungherese.

Oradea – Nagyvárad Oradea – Nagyvárad

La città ha edifici di grande interesse storico, reminiscenze dell’epoca alla quale faceva parte dell’Ungheria e dell’Impero austro-ungarico.

Tra cui si possono menzionare:

• La Fortezza realizzata nell’undicesimo secolo, su una piccola collina al centro della città. (In questa fortezza, ristrutturata nel corso degli ultimi anni, il Gruppo Speleologico Carsico nella primavera del 2018 ha qui realizzato la mostra internazionale "Gli alberi di San Martino del Carso").

Gli alberi di San Martino del Carso alla fortezza di Oradea Gli alberi di San Martino del Carso alla fortezza di Oradea

La fortezza di Oradea oggi La fortezza di Oradea oggi

L'entrata alla fortezza ai primi del 1900 L'entrata alla fortezza ai primi del 1900

L'entrata alla fortezza alla fine del 1800, sede comando 37 reggimento L'entrata alla fortezza alla fine del 1800, sede comando 37 reggimento

L'entrata alla fortezza oggi L'entrata alla fortezza oggi

Soldati austroungarici all'interno della fortezza ai primi del 1900 Soldati austroungarici all'interno della fortezza ai primi del 1900

Soldati austroungarici del 37° reggimento all'interno della fortezza ai primi del 1900 Soldati austroungarici del 37° reggimento all'interno della fortezza ai primi del 1900

L'interno della fortezza nello stesso luogo oggi L'interno della fortezza nello stesso luogo oggi

• La cattedrale di Santa Maria con adiacente Palazzo Barocco, sede del vescovado cattolico.

La cattedrale Santa Maria fine 1800 La cattedrale Santa Maria fine 1800

La cattedrale di Santa Maria oggi La cattedrale di Santa Maria oggi

Palazzo vescovile, sede del vescovado cattolico a Nagyvarad inizio 1900 Palazzo vescovile, sede del vescovado cattolico a Nagyvarad inizio 1900

Palazzo vescovile, sede del vescovado cattolico oggi Palazzo vescovile, sede del vescovado cattolico oggi

Palazzo vescovile, 1916 Palazzo vescovile, 1916

• Palazzo dell’aquila nera.

Palazzo dell'aquila nera Palazzo dell'aquila nera

Palazzo dell'aquila nera oggi Palazzo dell'aquila nera oggi

La vetrata interna dell'aquila nera in una cartolina dell'inizio del 1900 La vetrata interna dell'aquila nera in una cartolina dell'inizio del 1900

La vetrata interna del palazzo dell'aquila nera La vetrata interna del palazzo dell'aquila nera

• Teatro Szigligeti.

Il teatro nei primi del 1900 Il teatro nei primi del 1900

Il teatro oggi Il teatro oggi

• Sinagoga

La sinagoga 1910 La sinagoga 1910

La sinagoga oggi La sinagoga oggi

• Piazza

La piazza nel 1911 La piazza nel 1911

La piazza oggi La piazza oggi

• Municipio

La Statua del sacrificio sull'Isonzo (dicitura sulla foto) di fronte al municipio La Statua del sacrificio sull'Isonzo (dicitura sulla foto) di fronte al municipio

La statua del sacrificio sull'Isonzo di fronte al municipio La statua del sacrificio sull'Isonzo di fronte al municipio

Il municipio oggi Il municipio oggi

Con il Trattato di Trianon del 1920, l’Ungheria perdette due terzi del territorio precedente la Grande Guerra, Nagyvárad passò, come l’intera Transilvania sotto il regno di Romania e la città prese il nome rumeno, che attualmente conserva di Oradea.

Fino al tempo della Grande Guerra La città Nagyvárad era sede di reclutamento e comando dei tre battaglioni del 4° reggimento Honved, del comando del 2° battaglione del 37° reggimento dell’esercito di fanteria comune "Arciduca Giuseppe", del comando del 1° e 4° battaglione del 101° reggimento dell’esercito di fanteria comune "Barone Von Drathschmidt", sede del Kader d’addestramento del 1° reggimento Ussari "Kaiser", sede della 2a divisione del 2° reggimento di cavalleria Honved Ussari e sede del comando del 19° reggimento cannoni campali, delle due divisioni e del kader d’addestramento.

La caserma Honved sulla via principale ai primi del 1900 La caserma Honved sulla via principale ai primi del 1900

La caserma Honved sulla via principale ai primi del 1900 La caserma Honved sulla via principale ai primi del 1900

La caserma 4 Honved, 1904 La caserma 4 Honved, 1904

La caserma Honved oggi La caserma Honved oggi

La caserma Honved oggi La caserma Honved oggi

L'entrata della caserma Honved nel 1905 L'entrata della caserma Honved nel 1905

La scuola militare gendarmeria 1913 La scuola militare gendarmeria 1913

) La scuola militare gendarmeria oggi La scuola militare gendarmeria oggi

I gendarmi accolgono i ragazzi di Csíkszentkirály che arrivano alla scuola di gendarmeria di Nagyvarad I gendarmi accolgono i ragazzi di Csíkszentkirály che arrivano alla scuola di gendarmeria di Nagyvarad

La facciata della scuola di gendarmeria sulla strada agli inizi del 1900 La facciata della scuola di gendarmeria sulla strada agli inizi del 1900

La facciata della scuola di gendarmeria sulla strada oggi La facciata della scuola di gendarmeria sulla strada oggi

L'entrata alla scuola di gendarmeria nel 1900 L'entrata alla scuola di gendarmeria nel 1900

L'entrata alla scuola di gendarmeria oggi L'entrata alla scuola di gendarmeria oggi

Scuola d'addestramento Honved nel 1900 Scuola d'addestramento Honved nel 1900

Scuola d'addestramento Honved oggi Scuola d'addestramento Honved oggi

La caserma di artiglieria su una cartolina contemporanea La caserma di artiglieria su una cartolina contemporanea

Gruppo di soldati a Nagyvarad nel 1899 Gruppo di soldati a Nagyvarad nel 1899

Nagyvarad, 1915 Nagyvarad, 1915

Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916 Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916

Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916 Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916

Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916 Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916

Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916 Visita dell'arciduca Carlo 13-10-1916

Monumento dedicato ai caduti ungheresi della Grande Guerra di Nagyvarad Monumento dedicato ai caduti ungheresi della Grande Guerra di Nagyvarad

Alcuni dei luoghi dove combatterono i reggimenti di Nagyvarad Alcuni dei luoghi dove combatterono i reggimenti di Nagyvarad

In questa città durante la Grande Guerra (1914-1918), erano presenti alcuni ospedali militari dove furono curati i soldati dell’impero austro ungarico feriti in combattimento e i prigionieri di guerra catturati nei vari fronti coinvolti nel conflitto.

L'ospedale centrale della contea di Bihar a Nagyvarad nel 1914 L'ospedale centrale della contea di Bihar a Nagyvarad nel 1914

L'ospedale a Oradea ogg L'ospedale a Oradea ogg

Nel registro originale di questi ospedali, di cui sono riuscito ad avere la disponibilità da un caro amico di Nagyvárad, durante una delle visite alla città, sono trascritti i nomi e alcune informazioni di tutti coloro che sono morti negli ospedali militari dal 1915 al 1919 e sepolti nel cimitero di Nagyvárad, dove oggi purtroppo non vi è più alcuna traccia visibile.

Cimitero Rulikowski oggi Cimitero Rulikowski oggi

Cimitero Rulikowski, in questa porzione vennero sepolti i soldati deceduti nell'ospedale della città, come si presenta oggi Cimitero Rulikowski, in questa porzione vennero sepolti i soldati deceduti nell'ospedale della città, come si presenta oggi

Cimitero Rulikowski oggi con la nuova piramide dedicata al 4° reggimento Honved Cimitero Rulikowski oggi con la nuova piramide dedicata al 4° reggimento Honved

In questi registri risultano essere deceduti alcuni soldati del litorale austriaco del nostro territorio (Küstenland) partiti già nel 1914 e 1915 per il fronte russo o serbo.

Sono inoltre riportati i nomi di numerosi soldati italiani morti in prigionia in questi ospedali, molti anche i soldati deceduti prigionieri di nazionalità russa e serba.

Libro dei caduti Libro dei caduti

Una pagina del registo Una pagina del registo

Una pagina del registo Una pagina del registo

Negli anni 1929, 1934, 1937 e 1939, sono stati centralizzati, presso il cimitero Ghencea di Bucarest, 1600 caduti italiani, esumati da 59 località della Romania, compresi i caduti sepolti a Oradea. Nel cimitero militare di Ghencea sono oggi sepolti oltre 1700 soldati italiani, caduti durante la Prima e la seconda Guerra Mondiale, molti dei quali ignoti.

Le croci sulle tombe dei caduti italiani al cimitero militare di Ghencea a Bucarest Le croci sulle tombe dei caduti italiani al cimitero militare di Ghencea a Bucarest

Da un controllo eseguito sugli elenchi ufficiali dei caduti italiani nella Grande Guerra, molti di questi nomi non compaiono, di qualcuno compare solo la dicitura, morto in prigionia, senza alcuna indicazione del luogo e di conseguenza della sepoltura.

Di seguito sono riportati tutti i nomi come scritti sul registro originale e alcune informazioni sulla data e ora della morte. Di alcuni non si è riusciti a trascrivere il nome esatto a causa della non corretta scrittura del nome riportata in origine sui documenti ufficiali da parte dei funzionari addetti alla compilazione dei registri, compresi quelli successivi della tumulazione al cimitero di Bucarest.

Caduti dell’esercito Austroungarico del Litorale Austriaco negli ospedali di Nagyvárad

1) Soldato Tomadin Anton (Antonio), numero di protocollo progressivo 380 anno 1915. Morto alle ore 7.15 del mattino del 20 luglio 1915, di religione cattolica romana, di anni 32, fante del reggimento di fanteria imperial regio n° 97. Numero di protocollo 1329/m922 13 ottobre 1922. nota: Cormons 23 luglio 1915. Tomadin Antonio, nato a Cormons il 26.2.1882, di Antonio e Gobet Lucia,contadino, K.u.K Infanterieregiment Nr. 97, 15° Komp., morto il 20 luglio 1915 nel Resevespital di Nagy Varad, Ungheria, sepolto nel cimitero centrale di Nagy Varad (fonte: Österreichisches Schwarzes Kreuz, Wien)

2) Soldato Milach Janos (Giovanni), numero di protocollo progressivo 643 anno 1918. Morto alle ore 19.30 del pomeriggio del 13 settembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, reggimento di fanteria imperial regio n° 97. Numero di protocollo 1388/m922 nota: Triest (Trieste).

3) Soldato Maran Natale, numero di protocollo progressivo 220 anno 1915. Morto alle ore 12 del mattino del 24 aprile 1915, di religione ortodossa, di anni 23, reggimento imperial regio di fanteria n° 97/9. Numero di protocollo 1446/1916 nota: Gaiani exp 13 luglio 1915 Istrien.

4) Soldato Lombardino Jakab (Giacomo), numero di protocollo progressivo 40 anno 1919. Morto alle ore 3 del mattino del 22 luglio 1919, di religione cattolica romana, di anni 30, prigioniero di guerra Italiano, soldato austriaco. Numero di protocollo 1422/922 nota: Opicina exp. 30 luglio 1919.

5) Soldato Buzzin Arthur (Arturo), numero di protocollo progressivo 123 anno 1915. Morto alle ore 7 del mattino del 31 agosto 1915, di religione cattolica romana, di anni 28, fante dell’imperial regio reggimento di fanteria n°97. Numero di protocollo 675/m922 del 12 aprile 1916, nota: Chiopris Gorizia, exp. 9 ottobre 1915.

6) Soldato Boskarol Jakab (Giacobbe), numero di protocollo progressivo 17 anno 1918. Morto alle ore 10 del mattino del 9 gennaio 1918, di religione cattolica romana, di anni 28, Train Div. Kol. 1/18. Numero di protocollo 1336/m922, 13 ottobre 1922. nota: Monfalcone.

Caduti dell’Esercito Italiano negli ospedali di Nagyvárad

1) Soldato Pigatti Emilio, numero di protocollo progressivo 223 anno 1918. Morto alle ore 6.30 del mattino del 23 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 28, contadino,prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1355/m922 nota: Di Milan, medico italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Pisatto Emilio, 57° reggimento fanteria, morto il 23 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 420. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

2) Soldato Banni Giuseppe, numero di protocollo progressivo 150 anno 1918. Morto alle ore 7 del pomeriggio del 27 febbraio 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, 1° reggimento di fanteria italiano, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1342/922 17/x22 nota: Kassina (Cassino), medico italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Banni Giuseppe, mitragliere 1° reggimento fanteria, nato a Cascina l’8 gennaio 1898, morto il 27 febbraio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 412. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

3) Soldato Butti Primo, numero di protocollo progressivo 291 anno 1918. Morto alle ore 9.30 del mattino del 12 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 35, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1359/m922 nota: Montopoli, medico italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra, sono presenti due Butti Primo morti sul Carso e sull’altipiano di Asiago nel 1916 e 1917.
Butti Primo, 48° reggimento fanteria, morto il 12 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 619. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

4) Soldato Bazzana Pietro, numero di protocollo progressivo 293 anno 1918. Morto alle ore 23.45 di notte del 11 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 38, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1360/m922 nota: Cerò (Cevo), medico italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Bazzana Pietro di Romano, nato il 21 marzo 1880 a Cevo, Lombardia, soldato del 83° reggimento fanteria distretto militare di Brescia, morto in prigionia l’11 aprile 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lombardia II (vol XI pagina 68, sub in pag.22).
Bazzana Pietro, 85° reggimento fanteria, nato nel 1880, morto il 11 aprile 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 515. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

5) Soldato Gigi Szavics (Savic), numero di protocollo progressivo 733 anno 1918. Morto alle ore 24 di notte del 17 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di età sconosciuta, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1359/m922 nota: Csigo, medico italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Molto probabilmente si tratta di Gigi Saverio di Luigi, nato il 20 luglio 1884 a Sarno (Salerno), Campania, soldato del 64° reggimento fanteria distretto militare di Salerno, Scomparso, morto in prigionia. Fonte dati: albo d’oro Campania I (vol V pagina 337, sub in pag.5).
Si tratta forse di Luigi Savio, 8° reggimento fanteria, morto il 6 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

6) Soldato Didio Gerdado (Gerardo), numero di protocollo progressivo 737 anno 1918. Morto alle ore 3 del mattino del 16 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 27, prigioniero di guerra italiano, contadino. Numero di protocollo 1396/m922 nota: Milano, medico italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Di Dio Gerardo, 24° reggimento fanteria, nato a Sant’Angelo il 16 ottobre 1886, morto il 16 novembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 611. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

7) Soldato Bolis Emilio, numero di protocollo progressivo 739 anno 1918. Morto alle ore 4 del mattino del 20 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, prigioniero di guerra italiano, contadino. Numero di protocollo 1397/m922 nota: Bergoni (Bergamo), medico italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Bolis Emilio di Giuseppe, nato il 29 giugno del 879 a Trebaseleghe, Padova, Veneto, soldato del 3° reggimento genio distretto militare di Padova, morto in prigionia il 22 ottobre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Veneto III (vol XVIII pagina 56, sub in pag.28).
Bolis Emilio, 28° reggimento fanteria, nato nel 1890, morto il 20 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 623. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

8) Soldato Benocsi Arhangelo (Arcangelo), numero di protocollo progressivo 745 anno 1918. Morto alle ore 8 di sera del 22 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 39, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1398/m922 nota: Teverics, medico italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Benozzi Arcangelo di Caterino, nato il 3 febbraio 1898 a Curno, Bergamo, Lombardia, soldato del 280° reggimento fanteria distretto militare di Bergamo, morto in prigionia il 20 ottobre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lombardia II (vol XI pagina 129, sub in pag.12).
Benozzi Arcangelo (comunicato Benocsi), 8° reggimento fanteria, nato nel 1879 morto il 22 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 613. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

9) Soldato Blasiutto Giuseppe, numero di protocollo progressivo 411 anno 1918. Morto alle ore 6.15 del mattino del 25 maggio del 1918, di religione cattolica romana, di anni 34, prigioniero di guerra italiano, contadino. Numero di protocollo 644/m922 nota: Udine, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Biasutto Giuseppe (comunicato Blasiutto), 8° reggimento alpini, morto il 25 maggio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 516. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

10) Soldato Delsenero Mariano, numero di protocollo progressivo 803 anno 1918. Morto alle ore 7.30 del pomeriggio del 7 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 21, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1401/m922 nota: Alege, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Del Zenero Mariano (comunicato Delsenero), Caporal Maggiore, nato nel 1897, morto il 7 novembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 627. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

11) Soldato Borando Emilio, numero di protocollo progressivo 805 anno 1918. Morto alle ore 11 del mattino del 8 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 28, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1402/m922 nota: Novara, medico Italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Borando Emilio di Giacomo, nato il 22 ottobre 1890 a Trecate, Novara, Piemonte, soldato del 4 reggimento bersaglieri, distretto militare di Novara, morto in prigionia l’8 novembre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Piemonte III (vol XVI pagina 56, sub in pag.13).

12) Soldato Marini Giuseppe, numero di protocollo progressivo 707 anno 1918. Morto alle ore 13.30 del pomeriggio del 10 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 23, prigioniero di guerra italiano, contadino. Numero di protocollo 1389/m922 nota: Aquilla (Aquila), medico Italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Marini Giuseppe di Antonio, nato il 14 novembre 1895, Ofena, Aquila degli Abruzzi, L’Aquila, Abruzzo, soldato del 84 reggimento fanteria, distretto militare di Aquila, morto in prigionia il 10ottobre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Abruzzo e Molise (vol VII pagina 465, sub in pag.17).
Marini Giuseppe, 84° reggimento fanteria, nato nel 1895, morto il 10 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 409. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

13) Soldato Pelagio Francesko (Francesco), numero di protocollo progressivo 716 anno 1918. Morto alle ore 12.30 del pomeriggio del 13 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 34, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1390/m922 nota: Catana (Catania), medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Pellegio Francesco (comunicato pelagio), 1° reggimento fanteria, nato nel 1884, morto il 13 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 626. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

14) Soldato Caruls Alfred (Alfredo), numero di protocollo progressivo 717 anno 1918. Morto alle ore 7 del mattino del 13 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 26, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1394/m922 nota: Venedig (Venezia), medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.

15) Soldato Kasalini (Casalini) Filipo (Filippo), numero di protocollo progressivo 6 anno 1919. Morto alle ore 8 del mattino del 9 gennaio 1919, di religione cattolica romana, di anni 40, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 142/m922 nota: Milano, medico Italiano.
Dall’elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra: Casalini Filippo di Giuseppe, nato il 23 agosto 1889, Vigevano, Pavia, Lombardia, caporal maggiore del 23 reggimento fanteria, distretto militare di Pavia, morto in prigionia il 9 gennaio 1919 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lombardia III (vol XII pagina 22, sub in pag.5).
Casalini Filippo, nato nel 1879, morto il 9 gennaio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 616. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

16) Soldato Vittoli Augusto, numero di protocollo progressivo 342 anno 1918. Morto alle ore 6.30 del pomeriggio del 26 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 24, prigioniero di guerra italiano. Reggimento di fanteria n°15. Numero di protocollo 1366/m922 nota: Volstana, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.

17) Soldato Marcino Giuseppe, numero di protocollo progressivo 343 anno 1918. Morto alle ore 5 dell’alba del pomeriggio del 29 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 26, Italiano I reggimento n°223. Numero di protocollo 1369/m922 nota: Palermo, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Marcino Giuseppe, 223° reggimento fanteria, nato nel 1892, morto il 29 aprile 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 404. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

18) Soldato Curli Stefano, numero di protocollo progressivo 345 anno 1918. Morto alle ore 7 del mattino del 27 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 31, prigioniero italiano, contadino. Numero di protocollo 1370/m922 nota: Cugnolo, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.

19) Soldato Nikolò (Nicolò) Laurenzo, numero di protocollo progressivo 353 anno 1918. Morto all’1 del mattino del 2 maggio 1918, di religione cattolica romana, di anni 25, reggimento di fanteria italiano n°8, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1372/m922 nota: Alessandria, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Lorenzi Niccolò (comunicato Laurenzo), 80° reggimento fanteria, morto il 2 maggio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 407. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

20) Soldato Citroli Giovanni, numero di protocollo progressivo 375 anno 1918. Morto alle 6 del mattino del 9 agosto 1918, di religione cattolica romana, di anni 27, 208 reggimento, prigioniero di guerra italiano, contadino. Numero di protocollo 1385/m922 nota: Gerovo, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Citrioli Giovanni, nato il 21 aprile 1891, Mortara, Pavia, Lombardia, soldato del 208 reggimento fanteria, distretto militare di Pavia, morto in prigionia il 9 agosto 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lombardia III (vol XII pagina 255, sub in pag.29).
Citrioli Giovanni (comunicato Citroli), 208° reggimento fanteria, nato nel 1891, morto il 9 agosto 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 421. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

21) Soldato Cabrini Antonio, numero di protocollo progressivo 432 anno 1918. Morto alle 13.30 del pomeriggio del 6 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 34, prigioniero di guerra italiano. Numero di protocollo 1378/m922 nota: Povigiani, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Cabrini Antonio di Emilio, nato il 30 dicembre 1884, Poviglio, Reggio Emilia, Emilia Romagna, soldato del 4 reggimento bersaglieri, distretto militare di Reggio Emilia, morto in prigionia il 6 giugno 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Emilia II (vol VII pagina 159, sub in pag.11).
Carbini Antonio (comunicato Cabrini), 4° Reggimento bersaglieri, morto il 6 giugno 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 408. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

22) Soldato Sparacio Rosario, numero di protocollo progressivo 440 anno 1918. Morto alle ore 5 del mattino del 8 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 22, Italiano reggimento di fanteria n°69. Numero di protocollo 645/19/922 nota: Pallavicino, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Sparacio Rosario di Pietro, nato il 10 settembre 1896, Palermo, Sicilia, soldato del 69° reggimento fanteria, distretto militare di Palermo, morto in prigionia il 8 giugno 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Sicilia I (vol XX pagina 390, sub in pag.20).
Sparaccio Rosario, 69° reggimento fanteria, nato nel 1896, morto il 8 giugno 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 521. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

23) Soldato Colleti Emanuele, numero di protocollo progressivo 534 anno 1918. Morto alle ore 6 del mattino del 20 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 37, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n°10. Numero di protocollo 1389/922 nota: Gare, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra.
Coletti Emanuele (comunicato Colleti), 10° reggimento fanteria, morto il 20 luglio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 620. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

24) Soldato Cordovani Veco, numero di protocollo progressivo 194 anno 1918. Morto alle ore 3 del pomeriggio del 13 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 38, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n°20. Numero di protocollo 1351/922 nota: Canicatì (Canicattì), medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Cordovani Decio (comunicato Veco), 20° reggimento fanteria, morto il 13 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 419. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

25) Soldato Suman Luigi, numero di protocollo progressivo 195 anno 1918. Morto alle ore 9.30 del mattino del 14 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 37, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n°233. Numero di protocollo 1352/922 nota: Bangori, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Suman Luigi di Giuseppe, nato il 15 agosto 1881 Bagnoli di Sopra, Padova, Veneto, soldato del 263° reggimento fanteria, distretto militare di Padova, morto in prigionia il 14 marzo 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Veneto III (vol XXVIII pagina 556, sub in pag.26).
Suman Luigi, 233° reggimento fanteria, morto il 14 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 617. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

26) Soldato Ditursi Nicolò, numero di protocollo progressivo 201 anno 1918. Morto alle ore 6 del mattino del 15 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 37, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n°43. Numero di protocollo 1353/922 nota: Pesticci, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra.

27) Soldato Donati Marsillo, numero di protocollo progressivo 176 anno 1918. Morto alle ore 2 del mattino del 6 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 37, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 13. Numero di protocollo 1348/922 nota: Difician, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Donati Marillo (comunicato Marsillo), 13° reggimento fanteria, nato nel 1881, morto il 6 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 402. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

28) Soldato Vendelli Giusepe (Giuseppe), numero di protocollo progressivo 180 anno 1918. Morto alle ore 6 del mattino del 12 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 23, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 251, contadino. Numero di protocollo 1349/922 nota: Roma, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra si tratta molto probabilmente di: Vendetti Giuseppe di Antonio, nato il 20 ottobre 1895, Riofreddo, Roma, Lazio, soldato del 19° reggimento fanteria, distretto militare di Roma, morto in prigionia il 12 marzo 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lazio e SabinaI (vol I pagina 583, sub in pag.25).
Vendelli Giuseppe, 251° reggimento fanteria, morto il 12 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 506. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

29) Soldato Lazzaro Eliseo, numero di protocollo progressivo 182 anno 1918. Morto alle ore 12 del mattino del 18 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni 36, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 224. Numero di protocollo 1350/922 nota: San Gregorio, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra si tratta molto probabilmente di: Lazzaro Eliseo di Domenico, nato il 27 novembre 1882, Padova, Veneto, soldato del 75° reggimento fanteria, distretto militare di Padova, morto in prigionia il 14 marzo 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Veneto III (vol XVIII pagina 361, sub in pag.5).
(San Gregorio è una frazione di Padova) le data di morte indicate sono spostate di 4 giorni.
Lazzaro Eliseo, 224° reggimento fanteria, morto il 12 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 518. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

30) Soldato Belarnio Adolfo, numero di protocollo progressivo 126 anno 1918. Morto alle ore 10 del mattino del 18 febbraio 1918, di religione cattolica romana, di anni 27, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 4. Numero di protocollo 1370/922 nota: Renatei, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Belagno Adolfo (comunicato Belarnio), reggimento bersaglieri, morto il 18 febbraio 1918, riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 622. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

31) Soldato Fabro Eugenio, numero di protocollo progressivo 421 anno 1918. Morto alle ore 2 del mattino del 30 maggio 1918, di religione cattolica romana, di anni 22, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 58. Numero di protocollo 1376/922 nota: Purccia, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Fabbro Eugenio di Giovanni, nato il 9 gennaio 1896, Porcia, Pordenone, Veneto (Friuli Venezia Giulia), soldato del 58° reggimento fanteria, distretto militare di Sacile, morto in prigionia il 30 maggio 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Veneto II (vol XVIII pagina 236, sub in pag.24).
Fabbro Eugenio (comunicato Fabro), nato nel 1896, morto il 30 maggio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 510. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

32) Soldato Galse Cluto, numero di protocollo progressivo 427 anno 1918. Morto alle ore 7 del mattino del 3 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 38, prigioniero di guerra Italiano, mercante. Numero di protocollo 1377/922 nota: Erzialato, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.

33) Soldato Zinobi Angusrtino (Augustino), numero di protocollo progressivo 779 anno 1918. Morto alle ore 11.30 di notte del 30 ottobre 1918, di religione cattolica romana, di anni 24, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1394/922 nota: Lungo maimarg, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Zenobi Agostino di Massimo, nato il 13 settembre 1894, Luco dei Masi, Aquila degli Abruzzi, Abruzzo, soldato del 31° reggimento fanteria, distretto militare di Sulmona, morto in prigionia il 30 ottobre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Abruzzo e Molise (vol II pagina 737, sub in pag.8).
Zinobi Augusto, 31° Reggimento fanteria, nato nel 1894, morto il 30 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 615. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

34) Soldato Fannelli Antonio, numero di protocollo progressivo 787 anno 1918. Morto alle ore 3.45 di pomeriggio del 1 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 45, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1394/922 nota: Foligno, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Fanelli Antonio (comunicato Fannelli), 10° Reggimento fanteria, nato nel 1874, morto il 1 ottobre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 411. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

35) Soldato Favetti Giacomo, numero di protocollo progressivo 525 anno 1918. Morto alle ore 18.30 della sera del 18 luglio 1918, di religione cattolica romana, di anni 28, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 43/I Compagnia. Numero di protocollo 1383/922 nota: Novalara, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Farretti Giacomo, 43° Reggimento fanteria, nato nel 1890, morto il 18 luglio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 621. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

36) Soldato Gembliono Serafino, numero di protocollo progressivo 264 anno 1918. Morto alle ore 7 del mattino del 3 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 26, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 9. Numero di protocollo 1358/922 nota: Vicenza, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra.

37) Soldato Glugnane Pietro, numero di protocollo progressivo 133 anno 1918. Morto alle ore 7.30 del mattino del 22 febbraio 1918, di religione cattolica romana, di anni 35, prigioniero di guerra Italiano reggimento di fanteria n° 8, contadino. Numero di protocollo 1341/922 nota: Garmagula, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Ghignane Pietro, 8° Reggimento fanteria, nato nel 1883, morto il 22 febbraio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 508. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

38) Soldato Gyoma Gyovanbatista (Giovanbattista), numero di protocollo progressivo 895 anno 1918. Morto alle ore 6 del pomeriggio del 12 dicembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1416/922 nota: Firenze, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco caduti esercito italiano nella Grande Guerra.
Gioma Gio Batta (comunicato Gyoma Giovanbattista), nato nel 1898, morto il 12 dicembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 422. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

39) Soldato Luchi Domenico numero di protocollo progressivo 609 anno 1918. Morto alle ore 6.30 del mattino del 25 agosto 1918, di religione cattolica romana, di anni 27, prigioniero di guerra Italiano, contadino, reggimento di fanteria n° 8. Numero di protocollo 1389/922 nota: Palermo, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Luchi Domenico, 90° Reggimento fanteria, nato nel 1891, morto il 25 agosto 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 514. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

40) Soldato Succio Battista, numero di protocollo progressivo 174 anno 1916. Morto alle ore 3 del pomeriggio del 19 giugno 1916, di religione cattolica romana, di anni 27, prigioniero di guerra Italiano, reggimento di fanteria n° 89. Numero di protocollo 1331/922 13 ottobre 1922 nota: Liano Casolo, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Succio Battista di Carlo, nato il 5 settembre 1889, Agliano Terme, Alessandria (Asti), Piemonte, soldato del 89° reggimento fanteria, distretto militare di Casal Monferrato, morto in prigionia il 19 giugno del 1916 per ferite riportate in combattimento. Fonte dati: albo d’oro Piemonte II (vol XV pagina 752, sub in pag.12).
Succio Battista, 89° Reggimento fanteria, nato 5 settembre del 1889, morto il 19 giugno 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 523. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

41) Soldato Monsitieri Eduardo, numero di protocollo progressivo 174 anno 1916. Morto alle ore 10.30 del mattino del 24 giugno 1916, di religione cattolica romana, di anni 20, prigioniero di guerra Italiano, sottotenente del reggimento di fanteria n° 206. Numero di protocollo 1332/922 13 ottobre 1922 nota: Napoly (Napoli), medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Mensitieri Eduardo di Vincenzo, nato il 12 novembre 1896, Napoli, Campania, sottotenente di complemento del 206° reggimento fanteria, distretto militare di Napoli, morto in prigionia il 24 giugno del 1916 per ferite riportate in combattimento. Fonte dati: albo d’oro Campania I (vol V pagina 450, sub in pag.13).
Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Mensitieri Eduardo, sottotenente 206 reggimento fanteria. Giovane ufficiale pieno di ardimento e di amor di Patria, primo fra i primi nelle più ardite operazioni compiute dalla propria compagnia, ovunque si batté con coraggio e valore, finché cadde mortalmente ferito durante un aspro combattimento. Altipiano di Asiago, 21 maggio 1916.
(Come si può notare dalla documentazione successiva alla decorazione, il sottotenente fu probabilmente raccolto sul campo di battaglia dal nemico e trasportato all’ospedale di Nagyvarad, dove morì per le ferite riportate in combattimento il 24 giugno)

42) Soldato Vittoli Augusto, numero di protocollo progressivo 342 anno 1918. Morto alle ore 15.30 del pomeriggio del 26 aprile 1918 di religione cattolica romana, di anni 24, prigioniero di guerra Italiano, reggimento di fanteria n° 15. Numero di protocollo 1366/922 nota: Vostana, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Vittoli Ambrogio, 15° Reggimento fanteria, morto il 26 aprile 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 626. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

43) Soldato Marcini Giuseppe, numero di protocollo progressivo 343 anno 1916. Morto alle ore 5 dell’alba del 29 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 27, prigioniero di guerra Italiano, reggimento di fanteria n° 223. Numero di protocollo 1369/m922 nota: Palermo, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Marciano Giuseppe di Francesco, nato il 18 giugno 1890, Palermo, Sicilia, soldato del 223° reggimento fanteria, distretto militare di Palermo, morto in prigionia il 29 aprile 1918 per malatti. Fonte dati: albo d’oro Sicilia I (vol XX pagina 256, sub in pag.11).

44) Soldato Churli Stefano, numero di protocollo progressivo 345 anno 1916. Morto alle ore 6.30 del mattino del 27 aprile 1918, di religione cattolica romana, di anni 31, prigioniero di guerra Italiano, contadino. Numero di protocollo 1370/m922 nota: Cugnolo, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Chiulli Stefano di Andrea, nato il 18 febbraio 1887, Cugnoli, Teramo (Pescara), Abruzzo, soldato del 262° reggimento fanteria, distretto militare di Teramo, morto in prigionia il 27 aprile 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Abruzzo e Molise (vol II pagina 104, sub in pag.13).
Chiurli Stefano, 91° Reggimento fanteria, morto il 27 aprile 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 405. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

45) Soldato Malinpense Mosè, numero di protocollo progressivo 350 anno 1918. Morto alle ore 3.30 del mattino del 1 maggio 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1371/m922 nota: Ljenjero, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Malimpensa Mose di Eugenio, nato il 16 agosto 1898, Legnano, Padova, Veneto, soldato del 35° reggimento fanteria, distretto militare di Padova, morto in prigionia il 1 maggio 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Veneto III (vol XXVIII pagina 335, sub in pag.6).
Malimpensa Mosè (comunicato Malinpense), 35° Reggimento fanteria, nato nel 1898, morto il 1 maggio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 624. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

46) Soldato Nicolò Laurenzo (Lorenzo), numero di protocollo progressivo 353 anno 1918. Morto alle ore 1 del mattino del 2 maggio 1918, di religione cattolica romana, di anni 25, prigioniero di guerra Italiano, reggimento di fanteria italiana n° 8. Numero di protocollo 1372/m922 nota: Alessandria, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Nicola Lorenzo di Giovanni, nato il 22 febbraio 1894, Moransegno, Alessandria, Piemonte, caporale del 80° reggimento fanteria, distretto militare di Casale Monferrato, morto in prigionia il 2 maggio 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Piemonte II (vol XV pagina 557, sub in pag.6).

47) Soldato Martelli Pietro, numero di protocollo progressivo 820 anno 1918. Morto alle ore 10 del mattino del 3 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 24, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1411/m922 nota: Cremona, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Martirelli Pietro, 73° Reggimento fanteria, nato nel 1894, morto il 3 novembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 520. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

48) Soldato Minjako Antonio, numero di protocollo progressivo 860 anno 1918. Morto alle ore 13.30 del pomeriggio del 19 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 39, operaio italiano. Numero di protocollo 1412/m922 nota: Mirjano, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Mignacca Antonio, 2° Reggimento genio, morto il 19 novembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 519. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

49) Soldato Balocco Emboli, numero di protocollo progressivo 864 anno 1918. Morto alle ore 5 del pomeriggio del 19 novembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 19, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1414/m922 nota: Grunoreovlo, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Balocco Annibale di Giuseppe, nato il 13 settembre 1899, Ottabiano, Pavia, Lombardia, soldato del 6° reggimento bersaglieri, distretto militare di Pavia, morto in prigionia il 20 novembre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Lombardia III (vol XII pagina 48, sub in pag.27).
(data di morte discordante 19-20 novembre)
Trovato Balocco Emilio (comunicato Emboli), 6° Reggimento alpini, nato nel 1899, morto il 19 novembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 526. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

50) Soldato Mirabella Sandor (Alessandro), numero di protocollo progressivo 220 anno 1918. Morto alle ore 5 del mattino del 22 marzo 1918, di religione cattolica romana, di anni sconosciuti, prigioniero di guerra Italiano, soldato di fanteria italiano. Numero di protocollo 1354/m922 nota: Monte San Biagio, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Mirabella Alessandrino di Angelo, nato il 23 febbraio 1898, Monte San Biagio, Caserta (Latina), Campania (Lazio), soldato del 838° Compagnia Mitraglieri Fiat, distretto militare di Gaeta, morto in prigionia il 22 marzo 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Campania II (vol VI pagina 437, sub in pag.6).
(anno data di morte discordante 1916-1918, dalla data di nascita è impossibile che sia 1916 come riportato su elenco caduti GG)
Mirabella Alessandro, morto il 22 marzo 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 406. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

51) Soldato Roga Pietro, numero di protocollo progressivo 178 anno 1918. Morto alle ore 7 del mattino del 31 gennaio 1918, di religione cattolica romana, di anni 31, prigioniero di guerra Italiano, reggimento n°8. Numero di protocollo 1399/m922 nota: Novra, medico Italiano.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Roga Pietro, 5° Reggimento fanteria, morto nel 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 511. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

52) Soldato Rosi Luigi, numero di protocollo progressivo 455 anno 1918. Morto alle ore 4 del pomeriggio del 14 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, prigioniero di guerra Italiano. Numero di protocollo 1380/m922 nota: BoTyda Sasari, medico Italiano.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Rossi Luigino, nato il 22 gennaio 1898, Bottida, Sassari, Sardegna, soldato del 234° Reggimento di Fanteria, distretto militare di Sassari, morto in prigionia il 14 giugno 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Sardegna (vol XIX pagina 360, sub in pag.5).
Rosi Luigi, 234° Reggimento fanteria, nato nel 1888, morto il 14 giugno 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 512. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

53) Soldato Seragusa Carmello (Carmelo), numero di protocollo progressivo 634 anno 1918. Morto alle ore 8.45 del mattino del 6 settembre 1918, di religione cattolica romana, di anni 22, prigioniero di guerra Italiano, reggimento di fanteria italiana n° 50. Numero di protocollo 1387/m922 nota: S. Leide da Messina, Italia.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Siracusa Carmelo di Salvatore, nato il 23 maggio 1896, Santa Lucia del Mela, Messina, Sicilia, soldato del 50° Reggimento di Fanteria, distretto militare di Messina, morto in prigionia il 6 settembre 1918 per malattia. Fonte dati: albo d’oro Sardegna (vol XIX pagina 360, sub in pag.5).
Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Siracusa Carmelo, da Santa Lucia di Mela (Messina), soldato reggimento fanteria, n°4337 matricola. Sotto intenso bombardamento nemico, adempiva con esemplare coraggio al servizio di porta ordini. Ferito leggermente, non abbandonava la linea di fuoco incitando i compagni alla resistenza-. Castagnevizza, 25 maggio 1917.
Seragusa Carmelo, 50° Reggimento fanteria, nato nel 1896, morto il 6 settembre 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 612. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

54) Soldato Securri Leonardo, numero di protocollo progressivo 32 anno 1918. Morto alle ore 16.30 del pomeriggio del 12 gennaio 1918, di religione cattolica romana, di anni 26, prigioniero di guerra Italiano, contadino, reggimento di fanteria italiana n° 66. Numero di protocollo 1337/m922 13 ottobre 1922 nota: Turin (Torino), Italia.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Securri Leonardo, 66° Reggimento fanteria, morto il 12 gennaio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 410. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

55) Soldato Tarno Bona, numero di protocollo progressivo 39 anno 1918. Morto alle ore 9.30 della notte del 14 gennaio 1918, di religione cattolica romana, di anni 22, prigioniero di guerra Italiano, contadino, reggimento di fanteria italiana n° 87. Numero di protocollo 1338/m922 13 ottobre 1922 nota: Primavono, Italia.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Torno Bono (comunicato Tarno Bona), 87° Reggimento fanteria, morto il 14 gennaio 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 525. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

56) Soldato Aiuti Giovanni Battista, numero di protocollo progressivo 214 anno 1916. Morto alle ore 4 del pomeriggio del 27 luglio 1916, di religione cattolica romana, di anni 23, prigioniero di guerra, reggimento di fanteria italiana n° 79. Numero di protocollo 1333/m922 13 ottobre 1922 nota: Serre, Italia.
Dall’elenco caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra: Aiuti Giovanni Battista di Antonio, nato il 13 novembre 1893, Sezze, Roma (Latina), Lazio, tenente del 74° Reggimento di Fanteria, distretto militare di Frosinone, morto in prigionia il 27 luglio 1916. Fonte dati: albo d’oro Lazio e Sabina (vol I pagina 4, sub in pag.19).
Decorato con Medaglia di Bronzo al Valor Militare: Aiuti Giovanni, da Sezze(Roma), sottotenente 74 reggimento fanteria. Alla testa del suo plotone attaccò arditamente un fortino nemico e riuscì con l’aiuto di altri reparti ad impadronirsene. Durante il contrattacco avversario, mentre incitava i propri soldati alla resistenza ed alla vittoria, cadde da prode sul campo. Monte Zulio, 25 maggio 1916.
(Come si può notare dalla documentazione successiva alla decorazione, il sottotenente fu probabilmente raccolto sul campo di battaglia dal nemico e trasportato all’ospedale di Nagyvarad, dove morì, probabilmente per le ferite riportate in combattimento, il 27 luglio)

57) Soldato Bermuzoni Giacomo, numero di protocollo progressivo 476 anno 1918. Morto alle ore 12 del 22 giugno 1918, di religione cattolica romana, di anni 20, contadino. Numero di protocollo 1381/m922 nota: Wotri. Semonava.
Nessun riscontro su elenco dei caduti dell’esercito italiano nella Grande Guerra.
Trovato Bernuzzoni Giacomo, 1° Reggimento fanteria, morto il 22 giugno 1918 riesumato da Oradea e sepolto attualmente al cimitero militare di Ghencea in Bucarest, tomba 509. Fonte dei dati: Ambasciata italiana di Bucarest SL07052020.

Un ringraziamento particolare all’amico Zoltán Sárközy per avermi messo a disposizione tale archivio e gli amici della associazione Tanoda di Nagyvárad e agli uffici dell’Ambasciata italiana di Bucarest per la loro preziosa collaborazione.

Il testo è stato tradotto in ungherese da Juhász Balázs.

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